lunedì 26 febbraio 2024

Pride: la parola che ha cambiato tutto

… “orgoglio” … 

Abbiamo costruito una società che incoraggia le persone a fare ciò in cui non sono brave, per vederle sbagliare allo scopo di sgridarle, e infine stupirci che nessuno è in grado di fare bene una qualsiasi cosa (tranne noi stessi, ovvio).
Dico io, siamo matti?
Volendo dimostrare a tutti i costi di essere “tolleranti”, qualcuno ha incoraggiato palesi fallimenti solo perché dava lustro mettersi in cattedra a sfoggiare la grande capacità di mantenere un atteggiamento aperto nei confronti di chi non era in grado di eguagliare le nostre capacità. E’ indiscutibile che certi esseri umani si sentono talmente “piccoli” che, per sentirsi meglio, devono assolutamente rimpicciolire tutto ciò che li circonda.
Drammaticamente chi ha subito i distorti incoraggiamenti di cui sopra, ora ha bisogno di essere orgoglioso di quello che pensa di essere … “pensa di essere”.
Di conseguenza a tutto si può affibbiare il concetto di “pride”, tutto deve avere la palese inclusione del lato “non convenzionale” (le “convenzioni” … altro bel capitolo …).
Ma ricordiamoci che l’orgoglio, per definizione, porta ad un atteggiamento di chiusura, e non di tolleranza.
Ricordiamoci che l’orgoglio smodato diventa superbia; l’orgoglio immotivato invece è sintomo di vanità e conseguente arroganza.
Si è arrivati a dover tollerare talmente tante situazioni che abbiamo permesso a chiunque di infrangere ogni limite, buttando letteralmente alle ortiche secoli di filosofici aforismi spesso mal attribuiti. (“La mia libertà finisce dove comincia quella degli altri”. Kant? Martin Luther King? Voltaire?). Cazzo, sì! Anche la tolleranza!! Qua invece la tolleranza non finisce mai, perché così quella degli altri non potrà iniziare, mai!
Chi vuole essere “tollerato” perché da sempre etichettato “diverso”, ora è intollerante verso chi non tollera le sue manifestazioni (eccessive) di “orgoglio” … santo dio! Chi inizia? Chi la finisce?
Purtroppo la prima pietra è stata posata dalla generazione Baby Boomers, refrattaria a considerare la generazione successiva degna di possedere delle proprie idee; colpa del fatto che sono stati figli della generazione che ha vissuto una o addirittura due guerre, i quali al massimo avevano una istruzione da 5a elementare (i più fortunati). Si sono ritrovati per la prima volta nella storia a sentirsi piò saggi dei loro anziani in giovane etò. La tecnologia avanzava a seguito delle grandi idee dell’inizio del secolo, e loro ne erano padroni. E i loro figli? … bah, dei poveri invertebrati e sottosviluppati ignoranti che mai (e poi mai) avrebbero potuto competere con la saggezza dei “Boomers” … essi erano:
La povera generazione X … prima “vittima” ufficiale, ma anche seconda colpevole impunita.
Su di lei non ho molto da spiegarvi, la conoscete … sapete come siamo fatti e quali problemi abbiamo. Eterni bambinoni, molti di noi non si sono sposati e non hanno fatto figli. E i restanti che li hanno fatti, non sono mai contenti!
Abbandonano i figli a loro stessi, davanti alla TV … ah no, scusate, la TV non esiste più; ora ci sono i tablet, gli smartphone, internet, i social network … mamma mia, noi eravamo fortunati ad avere solo la TV.
Però, bisogna dargli atto che sono stati bravi a difendere i loro figli nei confronti delle istituzioni atte ad educarli (al posto loro, aggiungere) che gli davano troppi compiti, che avevano insegnati troppo severi, troppo, troppo! … l’educazione!? L’educazione si fa a casa, non a scuola. La scuola deve dare “nozioni”, non insegnare a stare con gli altri. Come si permette la scuola di educare i figli al posto mio? Pensano che non sarei capace?! (… e di nuovo … l’orgoglio … che, invece di comprendere la profonda utilità di essere educati in un ambiente sociale, chiede alla mente di barricarsi dietro il timore di essere mal giudicato). Per l’amor di Dio, diamoci un taglio. 
E invece … abbiamo la seconda vittima: I Millenials … quelli davvero, davvero, davvero, arroganti orgogliosi oltre ogni limite. Falsi, meschini, vigliacchi … em’beh? … che vi aspettavate con le premesse che ci sono state?
Io non li incolpo … ma allo stesso tempo non posso accettarli. Perché non riesco ad immaginarmi una generazione peggiore di così. Siamo ben oltre il fondo.
L’orgoglio … applicato a tutto, ad ogni concetto, giusto o sbagliato che sia, come ogni altra cosa portata all’estremo, impazzisce … e diventa dannosa.
La falsità: “sono una donna emancipata che bestemmia in pubblico, come un uomo… tanto poi la domenica mi confesso” … ecco brava, così hai davvero dimostrato che credi in qualcosa … credi nelle soluzioni facili, a breve termine. Altri valori ne hai?
La superbia: che “andò a cavallo, e tornò a piedi”
La vanità: … i video sui social …
Volevo fare tre esempi personali, ma non ce l’ho fatta. Dopo il primo ho capito che se non fossi stato sessista fino in fondo non avrei potuto nascondere il mio disprezzo per le madri che non avrebbero dovuto fare le madri (Annamaria … ?), per le donne che hanno ancora bisogno di rivalsa, che credono che le “quote rosa” siano l’espressione massima dell’integrazione, e invece sono la dimostrazione che senza una legge non sono in grado di raggiungere determinati traguardi.
Il bello è che tutto ciò vale anche per gli uomini … ma non vogliono (non vogliono) ne vederlo, ne tanto meno accettarlo. Perché se lo facessero dovrebbero sotterrare l’ascia di guerra … invece sono state talmente caricate di odio che stupidamente si accaniscono contro gli uomini per le cose più assurde. Dico bene, mariti? Vi lamentate sempre … avrò ragione, credo. Io una moglie non ce l’ho … non posso essere certo di quello che ho scritto, mi baso sulle informazioni che ho ricevuto da mariti, cornuti, traditi, divorziati … tolleranti.
L’orgoglio … sì, c’è da esserne orgogliosi … davvero tanto.
Concludo con una citazione:
“Professore, la prego! La società non riuscirà mai a fare progressi se non impareremo a fingere di volerci bene! … ora, andiamo a dare il benvenuto a quegli orrendi forestieri!”
Cit. Leela - Futurama