martedì 24 gennaio 2012

Riflessione da insonnia (e da assenza di sigarette...)

Da quando ho memoria sento persone lamentarsi. Dai genitori agli amici, dagli studenti agli insegnati, da persone vicine a completi estranei e anche da coloro a cui porto amicizia ma ottengo indifferenza.
Alcuni li ho visti reagire, cercare di cambiare le cose, stare male per una battaglia persa. In prima persona ho combattuto tutte le mie insignificanti battaglie, alcune vincendole e alcune no, gioendo dei successi e imparando dalle sconfitte. Però erano solo alcuni ... pochi!
La stragrande maggioranza si lamenta e non fa niente. Da la colpa alla società e si nasconde dietro a un dito: "Ah, cosa cambia se a cambiare sono solo io!?" ...
Questa frase è il simbolo dell'individualismo puro! Se tutti coloro a cui l'ho sentita pronunciare, in forma uguale o simile nel concetto, sommati a tutti quelli che non ho conosciuto ma che sono sicuro esistere, avessero deciso di fare qualcosa per gli altri prima che per se stessi, operando il cambiamento necessario a modificare la situazione di cui si lamentavano, credo - CREDO! - che si starebbe leggermente meglio. Non dico un drastico miglioramento, ma almeno ci sarebbero in giro meno ipocriti.
A che scopo manifestare il proprio dissenso se non si è in possesso di nuove idee da proporre??
Ma, crescendo, ho sviluppato la convinzione che alcune battaglie si possano anche non combattere, per "quieto vivere" o perchè gli sforzi superano i benefici finali. Sinceramente stavo meglio con me stesso quando lottavo a viso aperto per ciò che desideravo e ciò in cui credevo. Non come adesso che arrivo allo stesso risultato ma, come ho imparato sulla mia pellaccia grazie a chi si è comportato così con me, con i sotterfugi del silenzio o delle cose fatte alle spalle ecc. ... che vigliaccata. Non che abbia fatto niente di riprovevole, però detesto non poter dire le cose in faccia perchè davanti ho un adulto che si comporta come un bambino e non sa accettare una critica o un suggerimento. Quindi lo tratto come si tratta un bambino quando gli vuoi insegnare qualcosa e, a fin di bene, approfitti della tua smaliziata esperienza facendo leva sulla sua immatura ingenuità.
Avete notato che nessuno parla volentieri di se stesso per paura di apparire debole, ma sparla degli altri cercando di sembrare forte? Bè, vi garantisco che le debolezze si vedono! E in cuor mio, perchè gli voglio bene, vorrei che queste persone fossero diverse, meno paurose e meno chiuse nel loro piccolo mondo, al di fuori del quale c'è solo "schifo". Non sono particolarmente colto, non è un mistero, ma mi ritengo una persona intelligente e per questo non mi precludo mai l'opportunità di scoprire cosa c'è oltre il mio naso. Solo dopo posso decidere se quello che ho visto mi spaventa o mi attrae.
E' inutile girare il mondo, leggere mille libri e conoscere mille persone se le esperienze accumulate vengono abbandonate e a casa si portano solo racconti e fotografie.
Aprite le vostre menti! Ascoltate un genere di musica diverso dal vostro solito! Andate a lavorare in maglietta invece che in giacca e cravatta! Date merito a chi lo merita e non abbiate paura di chiedere aiuto! Siate più umili... ma soprattutto ricordatevi sempre che il mondo non è solo come lo vedete attraverso i vostri occhi.